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"E MI ME NE SO ANDAO..."

(2010)

“E mi me ne so andao...” è il primo verso di una melodia popolare, semplice e struggente al tempo stesso, nella quale un barcaiolo della laguna veneziana osserva luoghi per lui così familiari con la stessa meraviglia di chi si imbatte in essi per la prima volta. Questo verso è solo uno spunto. Lo spunto che serve a raccontare un sorprendente e meraviglioso incrocio di destini che oltre a legare tra loro persone, mescola terre, lingue, radici, appartenenze, il senso comune di un passato ingombrante, l'aspirazione condivisa per un futuro che modifichi lo stato delle cose.

Napoli-Venezia. Due città, due dialetti. Mille storie da raccontare. Per arrivare a scoprire che la città da cui sei partito, come spiega Kavafis, ti segue dentro e non ti abbandona mai, per comprendere che la città che ami è solo una delle infinite città che puoi amare, nella quale riconoscere gli stessi profumi, lo stesso tenace orgoglio di appartenervi, la stessa eredità di passi, ombre e gesti. “E mi me ne so andao...” è un viaggio la cui partenza è certa, il ritorno sospeso. Un viaggio che si perde tra vicoli e calli, dando voce a racconti popolari, che hanno il sapore di memorie sospese nel tempo o di favolose magie, ma inerpicandosi anche in storie piene di anfratti e di cavità oscure, dove l'amarezza scivola nel sarcasmo e la ferocia della cronaca conserva intatta tutta la sua spietatezza.

 

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