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IL REGALO ROTTO  (2013)

Il Regalo Rotto è la storia di Chiara, ma anche le mille storie della disabilità, quelle che conosciamo, quelle di cui non sappiamo niente, quelle che facciamo finta di non vedere e colpevolmente ignoriamo. Ma è anche la storia di chi sta dietro a storie come queste, medici, genitori, parenti, dirimpettai, parcheggiatori abusivi, perchè, piccola autocitazione, “la sindrome è una ma le ferite sono tante”. E’ anche una storia di luoghi, terapie intensive, incubatrici, autogrill notturni, strutture specializzate con il nome che evoca colonie marine di altri tempi, cucine che si trasformano in pronto soccorso. Infine, è la storia di Dio. Sì, proprio di Dio. E’ lui, “l’amministratore delegato dei cieli e della terra”, che monitora ogni storia che ci piomba addosso, che, paradossalmente, si propone come fonte di ogni aiuto, dopo che, chissà per quale insondabile mistero, ci ha lasciato in deposito un regalo rotto. E’ a Dio che il padre di Chiara chiede perchè? Da lui non riceve risposte, quanto meno non quelle che un uomo si aspetterebbe, non c’è un miracolo che possa avvenire, il regalo è rotto, rotto e basta. E allora? Allora resta Chiara. Con i suoi pianti, le sue contorsioni ballerine, le notti che non ti fa dormire e i giorni in cui tutto ti è impedito, Chiara come una di quelle bandiere rosse che sventola sulle spiagge di fine stagione quando gettarsi in acqua è diventato pericoloso, parola di bagnino. Chiara che ti strema e ti fa scoppiare dentro i pensieri più incredibili, quelli che non sveleresti mai a nessuno e di cui potresti davvero vergognarti. Il risultato è che il regalo rotto resta rotto ma il miracolo lo compie su di te, nelle notti in cui lei non piange, allora a piangere sei tu e capisci che l’unica cosa che conta è fare quello che puoi fare, farlo con leggerezza e sorridere sempre.

 

 

 

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