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MAMMA CAMORRA  (2012)

Mamma Camorra è uno strano binomio. Strano e sinistro allo stesso tempo. Camorra è mamma che protegge, avvolge, difende in tutti i modi i suoi figli, garantisce ad essi una forma di stato parallelo dal fascino persuasivo maggiore di qualsiasi ordine costituito. Ma la camorra è a sua volta fatta di mamme che acconsentono alle peggiori esecuzioni, rinnegano figli pentiti e, al colmo del paradosso, ne arrivano a favorire la cattura, dal momento che anche il latitante di domenica pranza da mammà. Infine, c’è un terzo livello: nel codice d’onore dei camorristi trova posto anche la madre per eccellenza, la madonna. La Madre di Cristo è un riferimento costante, viene invocata perché interceda presso il Figlio di Dio e ottenere la grazia di una buona riuscita degli affari dei clan, per implorare la vittoria sul nemico nel corso di una mattanza, per rendere grazie per aver avuto salva la vita o essere riusciti a sfuggire alla persecuzione dello Stato. Teresa, protagonista dello spettacolo, vive il suo ruolo di mamma camorra fino in fondo, gestisce affari, stringe accordi, cerca di prevenire scissioni, segue con occhio preoccupato i colpi di testa del figlio Lello, a Maggio dal suo balcone prega la statua della Madonna, d’estate si gode l’anonimato sotto il sole del litorale domiziano. Mamma Camorra ha una sua normalità. Una normalità sconcertante che non prevede traumi.Tranne uno. 

 

 

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