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NON GLI HO DETTO NEANCHE ARRIVEDERCI

(2009)

La memoria dell’olocausto percorre strade diverse: quella celebrativa che appartiene alla storia, quella personale che segue passo passo chi quella storia, suo malgrado, l’ha attraversata. E’ il caso di Bruno, Ian e sua sorella Sara… poco più che bambini all’epoca dei fatti, quasi adulti molti anni dopo. Quasi. Crescere non è solo un dato cronologico, ma una progressiva e faticosa riabilitazione del proprio passato. Crescere è crescere insieme a quello che si è stati. Oggi siamo qualcosa, perché prima eravamo qualcosa di diverso. Cos’erano allora Bruno, Ian e Sara? Bambini catapultati nella più feroce barbarie che il novecento abbia mai saputo escogitare. Sopravvissuti ad essa, hanno tentato di crescere: Bruno è cresciuto più di tutti, ha elaborato quello che è stato e non teme di procedere oltre, Ian comincia a crescere solo nel momento in cui incontra Bruno, Sara, infine, non è mai cresciuta veramente, perché ha chiuso il passato in un ostinato silenzio. Le loro storie convergono nello stesso grido di disperazione: hanno visto portare via i loro genitori e, solo adesso, ognuno di loro si rende conto di non avergli detto neanche arrivederci… 

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